venerdì 7 ottobre 2016

Step 1: Il colore aragosta

In questi giorni ho iniziato a frequentare il corso "Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti" presso il politecnico di Torino, dove studio ingegneria dell'edilizia. Un corso totalmente differente da quello a cui sono abituata, non si studia fisica o scienza delle costruzioni ma si parla di "parole" e di "cose" per l'appunto.
Si parla per l'appunto delle cose, qui vi riporto una definizione  http://www.treccani.it/vocabolario/cosa/, e in particolare i colori delle cose.
A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni. (Alessandro Baricco dal libro "Castelli di rabbia")
I colori come riporta la frase di Alessandro Baricco giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana, poiché il colore è una caratteristica dominante delle cose e quindi ci permettono, a primo impatto, di avere una percezione positiva o negativa di esse; infatti secondo degli studi si dice che l'essere umano sceglie ciò che gli piace in un arco di tempo minore di trenta secondi. 
In natura esistono un infinità di totalità di colori differenti ma tutte queste hanno un origine comune, diciamo una sorta di colori principali da cui possiamo tramite diverse combinazioni ricavare tutti gli altri, esistono però diverse teorie sulle basi delle quali vengono scelti i colori principali, qui vi riporto il modello RGB: un modello introdotto nel 1931 dalla CIE, è un modello additivo che si basa su i tre colori rosso (Red), verde (Green) e blu (Blue); per altre informazioni sul modello https://it.wikipedia.org/wiki/RGB

Il colore sul quale sarà incentrato il mio blog è il colore aragosta: fa parte della famiglia del colore rosso infatti è composto nel seguente modo: 92.9% rosso, 45.5% verde e 39,6% blu; inoltre esso ha un angolo di tinta di 6.6 gradi, una saturazione del 79.1% e una luminosità del 66.3%.



Queste, ed ulteriori, informazioni riguardanti il colore sono reperibili dal sito http://www.colorhexa.com/ed7465


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